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Esports: tutto quello che devi sapere sul mondo dei videogiochi competitivi

Esports: introduzione al mondo delle competizioni videoludiche

Gli esports sono un fenomeno in continua crescita, che sta rapidamente conquistando il mondo del gaming e delle competizioni sportive. 

Ma cosa sono esattamente gli esports e come funzionano?

Iniziamo con il definire l’esports come il termine utilizzato per descrivere le competizioni di videogiochi (a livello professionistico). Si tratta di tornei organizzati in cui i giocatori si sfidano in diverse categorie di giochi, come il First Person Shooter (FPS), il Multiplayer Online Battle Arena (MOBA) o il Real Time Strategy (RTS). I giochi sono scelti in base a criteri quali il loro appeal, la loro popolarità e la loro adeguatezza a diventare un esport.

Per essere eleggibili a titolo esports, infatti, i giochi devono avere alcune caratteristiche di base.

Innanzitutto, devono essere giochi competitivi, ovvero devono avere una componente di sfida e confronto tra i giocatori. Inoltre, devono essere facilmente comprensibili e accessibili, in modo che il pubblico possa capire ciò che si sta svolgendo durante le competizioni. Infine, devono avere una buona meccanica di gioco e un buon bilanciamento, in modo che le competizioni siano eque e avvincenti, premiando le abilità dei giocatori e minimizzando gli aspetti aleatori. 

 

Gli esports posso essere considerati sport?

Come abbiamo accennato, gli esports sono un fenomeno in continua crescita e stanno rapidamente conquistando il mondo del gaming e delle competizioni sportive. Tuttavia, la loro definizione come “sport” è ancora oggetto di dibattito.

Alcuni sostengono che gli esports siano a tutti gli effetti uno sport, poiché richiedono allenamento, dedizione, strategia e abilità simili a quelle dello sport tradizionale. Inoltre, gli esports hanno già ottenuto il riconoscimento di alcune federazioni sportive e sono stati inclusi in alcuni eventi sportivi di rilievo, come i Giochi Asiatici.

D’altra parte, c’è chi sostiene che gli esports non possano essere considerati veri e propri sport, poiché non richiedono il movimento fisico degli atleti. Inoltre, alcune critiche si concentrano sulla mancanza di una regolamentazione chiara e sulla loro dipendenza dall’evoluzione tecnologica.

Qui sotto un breve ed emozionante video di Riot Games, sviluppatore e publisher di League of Legends, uno dei titoli di punta dell’intero panorama mondiale esportivo, che prova a dare una risposta a questa domanda.

Il ruolo dei publisher, la *vera* differenza tra esports e sport!

Dal nostro punto di vista, i videogiochi competitivi non sono propriamente degli sport, soprattutto per la presenza (ingombrante) dei publisher all’interno di questo ecosistema.

I publisher, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema degli esports. Sono le aziende che sviluppano e pubblicano i giochi che diventano poi titoli esports. Essi hanno il compito di promuovere i loro giochi come esport, sia attraverso la creazione di tornei e competizioni ufficiali che attraverso il supporto a team e giocatori professionisti. 

Di fatto, possiamo considerarli come gli unici veri “proprietari” dei titoli competitivi, e delle proprietà intellettuali ad essi associate, cosa che differenzia nettamente gli esports dallo sport tradizionale (esistono le leghe, vero, ma chiunque può giocare o organizzare liberamente tornei di calcio, ad esempio, senza dover pagare diritti a chicchessia).

Il giocatore si "trasforma" in atleta

Chi pratica gli esports, invece, smette di essere un semplice giocatore, divenendo un vero e proprio atleta, con tutte le responsabilità e gli impegni che questo ruolo comporta.

Il giocatore che si “trasforma” in atleta nell’esports deve avere una mentalità da atleta professionista. Ciò significa che deve essere dedito alla propria formazione e all’allenamento, deve avere una buona strategia di gioco e deve saper gestire lo stress e la pressione durante le competizioni. Inoltre, deve essere in grado di lavorare in team e di comunicare efficacemente con i propri compagni di squadra.

 

Quando il lavoro incontra gli esports

Abbiamo visto come praticare esports alleni diverse soft skills, riutilizzabili in altri ambiti della vita e che piacciono molto al mondo del lavoro. Questo perché dimostrano che il candidato ha sviluppato abilità trasversali e trasferibili in contesti lavorativi diversi. Ecco qualche esempio:

  1. Collaborazione e teamwork: molti lavori richiedono la capacità di lavorare in squadra e di collaborare efficacemente con i colleghi per raggiungere un obiettivo comune.

  2. Comunicazione: la comunicazione efficace è essenziale in qualsiasi ambiente di lavoro e i giochi esports possono aiutare a sviluppare la capacità di comunicare in modo chiaro, rapido ed efficace.

  3. Gestione dello stress e della pressione: molti lavori possono essere stressanti e richiedere di lavorare sotto pressione. Gli esports possono aiutare a sviluppare la capacità di gestire lo stress e la pressione in modo efficace.

  4. Concentrazione e attenzione: la capacità di concentrarsi sui dettagli e di mantenere alta l’attenzione è importante in molti lavori, come ad esempio quelli legati alla ricerca, alla programmazione o alla finanza.

  5. Adattabilità e flessibilità: molti lavori richiedono di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato o dell’ambiente di lavoro. Gli esports possono aiutare a sviluppare la capacità di adattarsi e di essere flessibili in situazioni impreviste.

  6. Leadership: molte posizioni lavorative richiedono di assumere un ruolo di leadership, coordinando le attività dei propri colleghi o guidando un team di lavoro. Gli esports possono aiutare a sviluppare le capacità di leadership e di gestione dei conflitti.

Insomma, giocare non è più “contro” il lavorare, anzi! 

Vedi, in questo senso, l’iniziativa di Manpower in collaborazione con PLB che consiste, come spiegano loro stessi, nell'”attingere alle comunità di gamers per identificare un ampio pool di talenti: è questa la mission di PLB e Manpower. Crediamo, infatti, che la combinazione unica di capacità digitali e soft skills rappresenti «the secret weapon» che permetta ai nostri talenti di vincere nel gioco e nella professione.”

Ma anche lavorare all’interno del settore degli esports è diventata un’opzione interessante.

Nel mondo degli esports ci sono, infatti, diverse figure professionali che svolgono ruoli chiave. Innanzitutto, ci sono i giocatori professionisti, ovvero coloro che competono nei tornei di esports. Ci sono poi i team manager, che si occupano di gestire i giocatori e le loro attività all’interno della squadra. Ci sono poi i coach, che aiutano i giocatori a sviluppare le loro abilità e a migliorare le loro prestazioni. Gli Analyst e Caster che “raccontano” e spiegano al pubblico quello che succede in una partita. Infine, ci sono gli organizzatori di eventi, che si occupano di pianificare e organizzare i tornei di esports.

Con i giusti giochi, i giocatori professionisti dotati di mentalità da atleta e le figure professionali giuste, gli esports sono destinati a diventare sempre più popolari e a conquistare un posto di rilievo nello scenario mondiale delle competizioni sportive.

Gli esports sono soprattutto intrattenimento!

Già, intrattenimento! Ed è questo l’aspetto che a noi di Mana piace di più.

Gli esports, infatti, offrono agli spettatori una forma di spettacolo e di svago. Allo stesso modo di uno sport tradizionale, gli esports offrono un’esperienza di spettacolo basata sulla competizione tra i giocatori, su regole definite e su una struttura di gioco organizzata.

Realizzano quella che viene chiamata la “spettacolarizzazione dei videogiochi“, ovvero la trasformazione dei giochi in veri e propri spettacoli, che ha contribuito ad aumentare il loro fascino come attività di intrattenimento. La spettacolarizzazione dei videogiochi prevede l’uso di tecniche di produzione audiovisiva per creare eventi esport di alto livello, che possono attirare grandi numeri di spettatori.

Queste tecniche possono includere l’uso di telecamere che seguono i movimenti dei giocatori, effetti speciali che creano un’atmosfera emozionante, commenti dal vivo da parte di esperti del gioco (caster ed analyst, ne parleremo diffusamente in un articolo dedicato!) e di opinionisti, nonché interviste ai giocatori. Questo tipo di spettacolo può trasformare i giochi in un vero e proprio evento di intrattenimento che attira un pubblico vasto e eterogeneo.

Un vero e proprio fenomeno pop, quindi, non un qualcosa di esclusivo per una nicchia.

Cosa facciamo (e cosa faremo) noi di Mana Hub

Noi di Mana Hub ci poniamo come obiettivo quello di diventare un punto di riferimento nel mondo degli esports, offrendo servizi e soluzioni per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo mondo.

Il nostro servizio PICK.HACK.PLAY. è stato pensato appositamente per coloro che si avvicinano per la prima volta al gaming su PC, offrendo assistenza nella scelta dei componenti, nell’assemblaggio del PC e nella scoperta dei migliori giochi. 

Vedi la pagina Pick. per maggiori dettagli.

Inoltre, stiamo lavorando per lanciare degli eventi esports itineranti legati al mondo del turismo, dove i visitatori possono scoprire le bellezze della nostra bellissima isola, la Sardegna, e divertirsi con sfide basate su videogiochi.

Non solo, crediamo che gli esports possano essere utilizzati come strumenti educativi e formativi, sia a livello scolastico che professionale. Offriamo* corsi e workshop mirati per insegnare ai giovani e agli adulti l’importanza del lavoro di squadra, della strategia e della comunicazione efficace, elementi chiave per il successo negli esports.

Ma di tutto questo, e di molto atro, ti parleremo prossimamente. Seguici, ne varrà la pena! 

E tu conoscevi questo fantastico mondo? Lascia pure un commento, se ti va!

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